EVENTO FORMATIVO DEL SABATO: “il piacere dell’odio”

3 crediti A.G.P.

Data e sede: 21/04/2018 – Istituto Gonzaga, via Vitruvio, 41 – 20129 Milano, orario: 09,30-12,30.

Destinatari: Iscritti ai corsi di grafologia riconosciuti A.G.P., ex-allievi scuole riconosciute A.G.P., specializzandi in Grafologia dell’età evolutiva e grafologi

Obiettivi dell’evento formativo:
L’evento in questione ha come obiettivo d’illustrare come un sentimento quale l’odio, presenta aspetti psicodinamici e psicanalitici esplorabili anche con la grafologia morettiana.
Si tratta quindi di un approccio neuroscientifico, psicologico e grafologico, ad un tema di grande attualità.

Nomi e qualifiche dei relatori:
Dott. Michele SFORZA – psichiatra, psicanalista, direttore del Servizio di Alcologia della Casa di cura “Le betulle” di Appiano Gentile (CO) – membro del direttivo dell’Associazione Psicanalitica Italiana.
Dott.ssa Evi Crotti – psicopedagogista e scrittrice – referente A.G.P. Lombardia e direttore dell’A.G.C. di Milano.
Dott. Alberto Magni – medico chirurgo e psicoterapeuta e consulente grafotecnico presso i tribunali.

ABSTRACT

In un articolo di qualche tempo fa, il giornalista e saggista Wlodek Goldkorn si chiedeva
“E se il Male non fosse affatto banale? E se, contrariamente a quanto pensava Hanna Arendt (“La banalità del Male. Eichmann a Gerusalemme”), il Male non fosse il risultato di stupidità e procedimenti burocratici, ma facesse parte della natura di ciascuno di noi e in periodi di crisi fosse pronto a manifestarsi sotto la forma del godimento per le sofferenze e la morte altrui?”

La prima parte del quesito è senz’altro condivisibile perché abbiamo troppi elementi che ci mostrano come il Male faccia parte della natura umana e, manifestandosi sotto forma di quella complessa espressione emozionale che chiamiamo odio, a volte comporti il godimento per le sofferenze altrui. Tuttavia questa considerazione non è sufficiente a chiudere il quesito. Sono molte altre le domande che ci premono. Ad esempio:

•    Perché e come avviene questo processo?
•    Com’è possibile che l’odio si mescoli al piacere?
•    Com’è possibile che si possa godere della sofferenza altrui?

Per capire come si possano realizzare queste modalità, ho preso in esame il concetto di odio e il percorso che lo porta a svilupparsi partendo da precursori arcaici fino alle forme evolutivamente più sofisticate con cui si manifesta.

L’odio, per potersi manifestare nella realtà, ha bisogno di concretizzarsi attraverso specifici comportamenti. A questo scopo è utile capire come l’aggressività, emozione ben diversa dall’odio, in particolari situazioni, possa diventare il veicolo dell’odio soprattutto attraverso due manifestazioni che vengono definite “Aggressività affettiva” e “Aggressività predatoria”. Esaminare le loro manifestazioni può aiutarci a dare risposta a delle domande che altrimenti resterebbero senza risposte.

Per quanto riguarda l’altro inquietante aspetto della mescolanza dell’odio con il piacere, ci può aiutare un breve accenno a quelle dinamiche psichiche che portano alla fusione dell’odio con il piacere e che ci mostrano come questa commistione possa essere molto pericolosa ma anche, se utilizzata nel modo giusto, possa addirittura essere un motore motivazionale che tiene viva la spinta a raggiungere obiettivi importanti nella nostra vita.

L’aspetto teorico, che è utile per capire i meccanismi che stanno alla base di certe manifestazioni, sarà affiancato da aspetti presi dalla realtà del quotidiano in cui  il  “piacere dell’odio” si manifesta spesso con preoccupante frequenza (ad es. il fenomeno degli “haters”, del bullismo e del cyberbullismo, della violenza sulle donne, degli stermini di massa e così via). Così pure sarà utile osservare   nell’ambito delle esperienze cliniche quelle modalità in cui è possibile ritrovare il mix odio-piacere in   alcune patologie (tossicodipendenze, disturbi alimentari, psicopatie, perversioni ecc.).

La discussione che concluderà questa presentazione potrà evidenziare, infine, se e come si possa prevenire e curare la gestione impropria delle emozioni.

Sito web Accademia Crotti: www.evicrotti.com